Mi sono chiesto spesso che cos’è la fotografia.
Quelli colti direbbero subito che la fotografia è disegnare con la luce. Tecnicamente è corretto.
Ma nonostante ciò ho continuato a chiedermi cos’è la fotografia.
Chi ha visto il film Patch Adams ricorderà la scena delle :”quante dita vedi?” Chi si ferma alla definizione asettica del termine fotografia, risponderà alla domanda del film semplicemente con : 4 dita…
Ma chi invece va oltre ciò che vede, focalizzandosi non sul problema ma su una potenziale soluzione, inizierà con vedere già otto dita nella mano postagli davanti. Ecco la fotografia può essere semplicemente tecnica applicata per realizzare un’immagine, oppure può diventare molto di più, sta a noi.
Devi essere cosciente di ciò che vuoi realizzare, non sarà una semplice raffica di scatti a creare la tua fotografia.
L’immagine devi averla dentro per poterla poi tirare fuori.
Se come me ti fai aiutare da un modella devi rendere partecipe di ciò che vuoi realizzare chi sarà con te in quel momento, altrimenti disegnerai con la luce un qualcosa privo di senso e di anima…avrai scattato, ma quella non sarà mai un qualcosa di davvero tuo.
La fotografia è emozione, è ricordo, è nostalgia, ma può essere anche rabbia o divertimento o addirittura può farti commuovere, ma tutto questo avviene se tu in quel momento hai vissuto non da semplice spettatore ma facendo parte in modo attivo alla scena. Molti anni fa volevo realizzare un mio autoritratto fotografando un amico mentre suonava il pianoforte. Nel comporre l’immagine, avevo bisogno che un terzo soggetto reggesse uno specchio. Quindi un protagonista della scena era chi suonava il pianoforte, il protagonista principale sarei dovuto essere io riflesso…in realtà, inconsapevolmente e messo lì semplicemente a reggere lo specchio, il terzo elemento con la postura e l’espressione assunta rubò lui la scena concentrando l’attenzione su di sé. Perché vi ho raccontato questo? Perché quando dovete scegliere qualcuno che vi dovrà reggere uno specchio, fate attenzione!