Max e Max , come ci ha chiamati l’amico Giuseppe Pulina in un messaggio che mi ha inviato qualche giorno fà, potrebbe diventare anche il titolo di un qualcosa in futuro,
ad esempio un’ esposizione a quattro mani…chissà!
Scherzi a parte, oggi, sul giornale La Nuova, è stato pubblicato un articolo dove si parla di me e dell’amico Massimiliano Avesani, in merito ad una nostra collaborazione artistica.
Come nasce questa idea? Diciamo che era già da un pò che con Massimiliano si pensava ad un progetto comune, già negli anni della sua presenza presso la C.R. Pittalis, ma mai nulla in realtà si era concretizzato. Col suo trasferimento in Spagna, e con una sua condizione di “recluso”, più clemente rispetto a qui in Italia, Massimiliano credo abbia iniziato a viaggiare in modo diverso col pensiero artistico, e questo è alla base del talento creativo. La creatività và stimolata, ponendosi anche dei nuovi obiettivi, lasciandosi trasportare dalle emozioni che si vivono… è da lì che un giorno come tanti, nei quali ci sentivamo per messaggio, che arriva una sua richiesta: ” Max potresti realizzare una foto di una ragazza con le ali?” La prima cosa che ho pensato: Perchè le ali?… poi continuando nella conversazione con Massimiliano ho capito il suo pensiero e mi sono messo alla ricerca delle ali. Direte voi: e non della ragazza da fotografare? No… In quel periodo avevo iniziato a fare degli scatti con Gioia Cassitta, una ragazza di Olbia, che avevo conosciuto durante un lavoro fotografico a Budoni. Mi aveva colpito la sua semplicità nei modi, la sua delicatezza nei lineamenti, il suo portamento nel muoversi, sembrava nata per sfilare. Certo, gli scatti che stavamo iniziando a fare, poco avevano a che fare con sfilate o cose del genere, infatti ho voluto subito testare la sua capacità di far sua una mia richiesta, una mia idea, un mio pensiero.
Gioia mi ha rapito con le sue espressioni, col suo estraniarsi alla scena, iniziava un suo viaggio interiore che a me spettava solo cogliere attraverso i miei scatti…
Una volta trovate le ali, abbiamo iniziato a studiare lo scatto per Massimiliano. Non è stato facile arrivare a quello che poi sarebbe stato ” Lo Scatto”, una volta non andava bene l’abbigliamento, un altra volta la posizione del capo…però non ci siamo persi d’animo, anzi, abbiamo colto l’occasione con Gioia per esplorare nuovi “limiti” in altri scatti. Tutto serve per arrivare a creare un emozione, per trasmettere una sensazione che si vive in quel momento o che si è magari vissuta e la si è superata ma che quando riaffiora è come se si tornasse indietro nel tempo. Non tutti magari mi seguono in quello che sto dicendo, ma chi vive di emozioni e non ha paura di esse, mi capisce…. eccome che mi capisce!
Sono onorato che un mio scatto sia stato da spunto per Massimiliano nella realizzazione di una sua nuova opera, credo che questo sarà solo l’inizio di una serie di progetti insieme. Oggi, dopo aver letto l’articolo, mi ha chiamato la mia curatrice, Elisa Bergamino, la quale era entusiasta e alla mia richiesta di studiare una esposizione di “Max e Max”,ha esclamato:” ma certo che si!”
Ringrazio ancora Giuseppe Pulina per l’articolo di oggi su La Nuova, grazie perchè ci sei sempre, ancor prima che ti conoscessi, scrissi un articolo su una mia esposizione inerente la ” Via Crucis” che si svolge a Tempio il venerdì Santo, parlo almeno di 25 anni fà… Grazie!!!
Grazie a Massimiliano Avesani per la stima e l’amicizia, è reciproca!
Grazie a Gioia Cassitta perchè, con la sua disponibilità, mi permette di raccontare attraverso di lei le mie emozioni e sensazioni, che poi chi guarda le immagini ritrova le proprie emozione e sensazioni… dico sempre che per me questa è fotografia, la mia idea di fotografia!